Il corso approfondisce le nozioni di semiotica narrativa già apprese nel primo ciclo di corsi Medical Humanities 2019, adatte ad essere utilizzate per l’analisi di discorsi narrativamente coerenti e resi in situazioni di relazione terapeutica con Persone Assistite cognitivamente abili. Ma come comportarsi con i “discorsi” sconnessi o frammentati che coinvolgono anziani e Persone Assistite portatrici di forme diverse di decadimento cognitivo?

In realtà anche se mancano le parole le emozioni parlano attraverso il corpo, si traducono in specifiche modalità espressive, danno vita a metafore impensate. Acquisire sensibilità nei confronti delle differenti forme della comunicazione verbale e non verbale, può essere utile nella relazione terapeutica, soprattutto nei casi di persone assistite portatrici di vari livelli di decadimento e disabilità cognitive.

Il corso proporrà l’esperienza di uno scrittore contemporaneo ammalato di Alzheimer dal 2011, che ha deciso di affrontare la malattia dedicandosi alla scrittura, a testimonianza dell’importanza ed efficacia di percorsi di convivenza con la malattia che non si arrendono alle difficoltà di mantenere forme di comunicazione e relazione tra malati familiari, amici e comunità di vita. Sarà quindi presentata l’esperienza sperimentata con il progetto Memofilm che ha dimostrato come sia possibile supportare il senso dell’identità personale di malati di Alzheimer attraverso la visione di video appositamente realizzati, che ricostruiscono la storia di vita della persona afflitta da progressivo declino della memoria biografica.

Riflessioni ed approfondimenti su questioni bioetiche inerenti le demenze e la malattia di Alzheimer completeranno il percorso formativo.

Le due giornate del corso prevedono lezioni frontali, documenti video ed esercitazioni in aula su analisi di testi e brevi video, nonché la proiezione di filmati appositamente individuati per meglio approfondire le tematiche trattate.

Per consultare il programma completo del Corso scarica qui il programma: Consapevolezza e decadimento cognitivo